domenica 11 novembre 2012

Diagonal - Second Mechanism (2012)

Grande conferma per questa ottima band inglese.




venerdì 9 novembre 2012

Quatermass (1970)

Uno dei migliori esempi di rock progressivo con formazione a tre senza chitarra.
Notevole la padronanza strumentale e il dinamismo esecutivo.  

Ten Years After - Cricklewood Green (1970)

Più rock che blues in quest'album.

Ten Years After - Cricklewood Green

Ten Years After - Stonedhenge (1969)

In questo album i Ten Years After percorrono la strada di un personale blues progressivo.

Ten Years After - Stonedhenge

mercoledì 7 novembre 2012

Cressida - Asylum (1971)

Un notevole salto di qualità; i brani si dilatano con morbidi passaggi melodici, arrangiamenti più complessi, che conservano il sapore canterburiano.

Cressida - Asylum

Cressida (1970)

Uno dei migliori gruppi della scena underground inglese, autori di due album in equilibrio tra rock romantico e canterbury sound. Misurati interventi di organo e chitarra e la splendida voce di Cullen.

Cressida

Jonathan Wilson - Gentle spirit (2011)

Piccolo capolavoro di questo cantautore americano influenzato dal suono dilatato, rilassato e psichedelico dei Pink Floyd/Roy Harper, dai momenti migliori CSN&Y e una dose degli ultimi Beatles.

Jonathan Wilson - Gentle spirit

martedì 6 novembre 2012

Anekdoten - A time of day (2007)

La strada percorsa è in diretta continuità con Gravity ma l'angoscia, il tormento e le tenebre si trasformano in un dolce sentimento di malinconia. Esiste una sostanziale differenza fra le coppie di canzoni poste in apertura e in chiusura e la parte centrale dell'album.
Vengono abbandonati i contrasti più esasperati ed i suoni si fanno più avvolgenti con pennellate di Mellotron sullo sfondo, arpeggi puliti di chitarra; il filo conduttore dei brani è guidato principalmente dalle linee vocali di Jan Erik, romantiche e sognanti.

Anekdoten - A time of day

Anekdoten - Gravity (2003)

Gravity suona molto Anekdoten e sempre meno King Crimson, il cui spettro aleggia comunque ancora sullo sfondo oscuro. L'architettura sonora è semplificata, abbandonati i passaggi strumentali più complessi, un'enfasi maggiore è data alle parti cantate, le tinte acustiche sono crepuscolari, ipnotiche, malinconiche.
Quasi scomparso il meraviglioso violoncello di Anna Sofi che si dedica prevalentemente al Mellotron e alle tastiere. Gli incubi degli Anekdoten sono affidati soprattutto alla chitarra di Nicklas, con riff più lineari, e alle tastiere vintage.

Anekdoten -  Gravity

Anekdoten - From within (1999)

Questo è il loro album più maturo, il loro capolavoro. Riducono le dissonanze del passato e riescono a mediare tra le sonorità seventies degli esordi e quelle increspature sonore del secondo "nucleo".

Anekdoten - From within

Anekdoten - Nucleus (1995)

Gli Anekdoten accettarono la sfida, senza pensare se fosse o meno possibile dar vita ad un nuovo "Vemod"; scelsero di riprendere il discorso da dove l'avevano interrotto, cercando di correggere le imperfezioni. La musica è ancora più oscura (i VDGG insegnano), più dissonante che in passato, più sospesa, visionaria, a tratti quasi psichedelica, ma con un gusto musicale e melodico più moderno.
Il basso di Jan Erik Liljeström s'innalza sopra il muro sonoro eretto dagli altri strumenti (tra i quali il mellotron); ritornano i momenti d'introspezione giocati sul cello di Anna Sofi Dahlberg (ai quali però è stata sottratta una buona dose di spazio).

Anekdoten - Nucleus

Anekdoten - Vemod (1993)

Chitarra, cello, voce, due mellotron e la batteria, sono la strumentazione di cui dispongono, ma a caratterizzare il suono del gruppo è lo spregiudicato uso del basso, suonato dal cantante e autore delle musiche; un utilizzo impressionante, un magma in movimento che sorregge i momenti migliori del lavoro.
Il risultato della loro musica li accosta ai King Crimson, ma qualcosa d'inquietante e tenebroso avvicina il quartetto scandinavo anche ai Van Der Graaf Generator.
L'opera risulta un'altalena di intensità emotiva e decisa forza d'impatto, caratteristica che fa brillare il lavoro, rendendolo decisamente superiore alla media...per l'intrinseca bellezza.

Anekdoten - Vemod

lunedì 5 novembre 2012

Mansun - Six (1998)

Dopo l'interessante esordio del '97 Attack Of The Grey Lantern i Mansun l'anno dopo pubblicano il loro capolavoro Six. Il gruppo dimostra una notevole padronanza tecnica, superiore alla maggior parte dei gruppi brit-pop, unita ad una solida capacità compositiva. L'album aveva una chiara impostazione progressiva fin dalla copertina, i brani sono strutturati come un concept.

Mansun - Six

Hypnos 69 - Legacy (2010)



Hypnos 69 - The Eclectic Measure (2007)

Hypnos 69 - The intrigue of perception (2004)

Gruppo belga nato come power trio (chitarre, voce - basso, tastiere - batteria -) ed evolutosi in quartetto con l’ingresso in line up di sax, hammond, mellotron. Un’aggiunta che ha arricchito l’eterogeneità dei suoni e lo spettro sonoro proposto.
Gli Hypnos 69 amano spaziare nei generi, passando con agilità dal progressive allo space rock, dall’heavy psych al classico hard rock. E lo fanno risultando anche originali.

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